Anche i pensionati possono averne diritto.
Il riconoscimento dell’indennità per malattia professionale, infatti, non ha risvolti negativi per i richiedenti, soprattutto se sono già pensionati. La malattia professionale è un fenomeno subdolo, che spesso si manifesta in tutta la sua gravità dopo anni di lavoro, addirittura dopo il pensionamento. Anche il pensionato può richiedere, in tempi prescrizionali determinati dalla natura della malattia (ad esempio, per la sordità entro quattro anni dalla cessazione del lavoro), il riconoscimento ed il conseguente indennizzo economico.
L’indennità in capitale una tantum (che tradotta in euro va da un minimo di 4.206,20 ad un max di 19.508,59 per un soggetto che va da 61 anni a 65 anni) o la rendita permanente, spesso rappresentano somme interessanti, per altro a ristoro di invalidità raggiunte “grazie” al lavoro. Di seguito si riporta un elenco non esaustivo delle più frequenti malattie professionali, invitando gli interessati a valutare con attenzione quanto sotto evidenziato ed a scriverci in privato per una valutazione preventiva e completamente gratuita:
a) asma bronchiale e alveolite allergica: colpiscono l’apparato respiratorio e sono causate dall’inalazione di polveri o altre sostanze che provocano una reazione allergica. Possono essere contratte dai lavoratori dell’industria che utilizza gomme, plastiche, metalli e tinture, e del settore agricolo per il contatto con polveri da fieno, farine, peli di animale ecc.
b) malattie cutanee come le dermatiti, ulcerazioni, tumori della pelle alle quali sono frequentemente esposti i lavoratori del settore edile, per l’uso di cemento e di altri materiali quali gesso, calce viva, marmo ecc.;
c) malattie da radiazioni solari: costituiscono un rischio per i lavoratori che svolgono abitualmente lavori all’aria aperta, ad esempio i muratori, gli agricoltori, gli operai di cantieri stradali, gli addetti a stabilimenti balneari;
d) sordità o riduzione dell’udito: causate da esposizione prolungata a rumori intensi provocati da macchine industriali, mezzi agricoli, ecc.;
e) artrosi vertebrale, per chi ha svolto lunghi periodi di attività come trattorista o addetto alle macchine per il movimento terra;
f) ernia discale lombare: deriva da vibrazioni trasmesse al corpo, come nel caso di utilizzo non occasionale di motoseghe o martelli pneumatici;
g) tunnel carpale: frequente nei lavoratori che usano abitualmente il mouse del computer e in quelli dei settori tessili e calzaturieri esposti ad una ripetuta sollecitazione del polso.
Se sei un artigiano edile, metalmeccanico, coltivatore diretto o pensionato da lavoro dipendente che ha lavorato come operaio edile, operaio metalmeccanico, operaio agricolo